ATTUALITÀ: Lo scorso 23 aprile, presso il Padiglione Convegni allestito all’interno dello Yacht Med Festival, si è tenuto il convegno dal titolo “L’altra metà del mare. La blu economy delle donne”. L’evento è stato organizzato dalla Fidapa, per fare il punto sulla task force internship nata nell’associazione per sviluppare le capacità imprenditoriali delle socie.
A fare gli onori di casa è la presidente nazionale Pia Petrucci, che evidenzia i talenti imprenditoriali femminili e definisce la Fidapa come un movimento d’opinione. Prende la parola Paola Di Pietro, referente Commissione Imprenditoria della sezione Gaeta-Formia-Minturno che descrive la forza delle donne quando si uniscono, raggiungendo obiettivi impensabili.
A moderare l’incontro è Francesca Di Rocco che sarà la guida per le socie che vogliono affacciarsi al mondo dell’imprenditoria con una start up. Iniziano gli interventi delle relatrici, la prima è la professoressa Rossella Del Prete dell’Università degli Studi del Sannio, il suo intervento ha radici storiche antiche e si basa su ricerche condotte da studi internazionali, in particolare americani. Da sirene che hanno incantato Ulisse ad imprenditrici dello shipping e turismo. La professoressa fornisce un dato importante, nel 1872 si stima il 66% di bastimenti erano condotti da donne, ciò evidenzia che la blu economy è sempre stata fortemente influenzata dal lavoro di madri e mogli.
La direttiva Bolkestein sarà al centro degli interventi di Bettina Bolla, presidente DonnaDaAmare e di Michela Fucile, presidente Wista Italy Yacht Broker Viareggio. Un settore che sarà messo a dura prova dalla direttiva europea a causa della concorrenza russa e tedesca. Presentano statistiche sull’imprese balneari femminili, circa 60mila donne imprenditrici del mare e 300 imprese che si occupano della portualità.
In seguito il microfono passa a Graziella Chiarato che mostra le potenzialità del sito Ivitalia. Infine la testimonianza diretta di un’imprenditrice turistica, Fulvia Frallicciardi, che lavora in uno stabilimento balneare a Serapo ereditato da sua madre e ancor prima dalla nonna, che nel 1951 bonificò la spiaggia dalle bombe della II Guerra Mondiale. ‘Venditrice d’ombra’ , racconta di essere stata appellata in questo modo da un uomo che voleva sminuire il suo lavoro, ma lei ha deciso di custodire questa definizione che bene rappresenta la vivacità femminile nel trasformare un’opportunità in posti di lavoro.
di Elena Petruccelli

Scopri di più da "Il Golfo a portata di click - Telegolfo RTG Notizie Online"
Abbonati per ricevere gli ultimi articoli inviati alla tua e-mail.
I commenti sono bloccati.