Lo sport è una delle attività sulle quali l’Amministrazione Comunale ha posto la sua costante attenzione e in questo ambito non è, per davvero, il caso di fare polemiche.

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Piuttosto occorre leggere la realtà socio-economica del territorio e l’attuale contesto italiano ed essere il più sereni possibili anche rispetto alle concrete possibilità che siamo in grado di perseguire.

Capisco il rammarico e il dispiacere dei dirigenti del Suio che, per anni, in un contesto come quello della nostra cittadina e anche più ampio, del basso Lazio, hanno cercato, con grandi sacrifici, anche personali, di concretizzare. Non è stato facile promuovere ed organizzare una società che ha dato tanto al nostro territorio sotto tutti i punti di vista ma, una classe dirigente, deve saper essere responsabile e saper prendere decisioni che, anche se impopolari, danno la misura delle nostre concrete possibilità.

Io, in questi tre anni di mandato, ho cercato di fare il mio possibile. Ricordo che nel 2017, in poco più di un mese, l’Amministrazione Comunale è riuscita a rendere agibili i campi sportivi del nostro paese che erano sprovvisti dei certificati di conformità e di agibilità. Abbiamo dovuto affrontare anche nuove normative e imposizioni di legge che ci hanno rallentato e, in qualche caso bloccato ulteriormente. In ogni caso le vicende di questi anni sono note e il nostro campo sportivo del capoluogo, anche se a porte chiuse, poteva essere utilizzato per giocare i varicampionati e anche di promozione. Di più non siamo riusciti a fare. Desidero, però, puntualizzare che non abbiamo potuto accendere nessun nuovo mutuo. Questo ci ha impedito di ottenere finanziamenti importanti che, invece, ci avrebbero consentito di risolvere i nodi aperti e rendere la struttura adeguata anche ad accogliere le tifoserie. Tutto ciò perché, come è noto a tutti, la situazione del bilancio comunale non lo ha consentito e, potremmo ricevere ulteriori sentenze negative che andranno ad aggravare la situazione di bilancio. Pertanto, seppur c’è stata la volontà politica di fare e fare bene non ci è stato possibile procedere per ottenere nuovi e più corposi finanziamenti. Ad impedirlo ci sono le leggi e gli uffici che devono applicarle. Purtroppo non abbiamo la possibilità di impegnare ulteriori somme del bilancio per coprire la quota parte necessaria ad ottenere il finanziamento necessario.

Questi, purtroppo, sono i fatti. La mia responsabilità di Sindaco ha dovuto prendere atto della situazione e, anche se a malincuore,non ho potuto accedere a ulteriori finanziamenti. Questo non ci ha impedito, però, di realizzare tutta una serie di altri lavori dall’illuminazione, alla messa a norma e anche, a dotare gli impianti di autoclave per arginare la possibile carenza idrica.

Prendersela con il Comune può essere davvero ingeneroso. Ripeto a mio parere siamo chiamati a prendere consapevolezza del tempo che stiamo vivendo e ad adottare comportamenti conseguenti. Abbiamo fiducia che il Coni continuerà ad esserci vicino come lo è già stato nel recente passato. Anzi abbiamo fiducia in una risposta favorevole ad una nostra richiesta che non prevede quote a carico del Comune. Ma oltre questi interventi, al momento, è difficile credere e sperare. 

Cambiare le cose è possibile ma, credo, che una maggiore responsabilità da parte di tutti è necessaria. Continuare a ragionare come se la crisi non ci avesse attraversato o come se fosse passata, credo che non sia molto responsabile. Questo vale per tutti: per il Comune, per le famiglie, per le aziende e anche per le società sportive o le associazioni e i comitati.

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