Minturno Set del cortometraggio “Marinella”, di Giuseppe Arena ispirato ad una storia realmente accaduta. Oltre Minturno scelte come location anche: Bacoli e Monte di Procida

pubblicità

È un progetto complicato, scrive Giuseppe Arena, ma è un lavoro a cui tengo molto e nel quale credo tanto.
Le riprese del corto si svolgeranno nelle città di MinturnoBacoli e Monte di Procida e stiamo lavorando per ottenere pieno supporto dai rispettivi Comuni.

Come ogni regista e autore, ho il mio cast ideale.

Per i miei personaggi immagino i volti di FERNANDA PINTOGIOVANNI AMURA, EDOARDO GUADAGNO, MARIO CANGIANO, GIOSIANO FELAGO, LELLO SERAO. Dalla maggior parte di loro ho già ricevuto conferme ed entusiasmo.
Grazie all’Accademia di Belle Arti di Napoli, daremo l’opportunità a giovani studenti di operare come stagisti durante la fase di produzione, in particolare nei reparti di scenografia e costume, in modo che l’esperienza del tirocinio possa essere importante tanto per il progetto quanto per i loro percorsi universitari e, poi, professionali.

Grazie alla disponibilità e alla collaborazione di tutti coloro che ho citato, quella che andrò a raccontare è una storia ambientata nell’Italia degli anni ‘50.

Per quale motivo? Perché continua ad essere, purtroppo, una storia tanto attuale quanto triste. Ogni anno, ogni giorno.

Tramite il cinema proverò a mostrarvi la storia di Maria Boccuzzi, una donna ammazzata sulle sponde dell’Olona a Milano. La donna alla quale De André ha provato ad “addolcir la morte” in “LA CANZONE DI MARINELLA”.

Il mio è anche un modo per poter dar voce nel mio piccolo alle troppe “Marinella” che ancora oggi non sono libere di vivere come vorrebbero.
Credo sia il giusto modo, quello di abbattere la violenza, i pregiudizi e l’ignoranza, per avviare una possibile rinascita del cinema, dell’arte e della cultura.
È un progetto difficile, un compito difficile e come tutte le cose difficili ha un prezzo.

Insieme alla produzione tecnica che mi segue, la NANO FILM PRODUCTION, ci siamo detti:
“Noi, crediamo in questo progetto? E allora rimbocchiamoci le maniche e facciamolo, in ogni caso. Facendoci aiutare non da qualcuno, da un ente o dallo stato, ma da tutti.
Facciamoci aiutare da chiunque, da chi può e da chi vuole. Avviamo un crowdfunding!”
Perché non credere nell’altruismo della gente? In quello dei colleghi? In quello degli amici?
Perché non fare di questo corto un grande progetto collettivo, dove ognuno ha la possibilità di mettere un tassello per realizzarlo e sentirlo automaticamente anche un po’ suo?
Così avrebbe ancora più senso: le cose quando e se fatte insieme hanno una magia diversa, sempre.

Fonte: produzionidalbasso – Giuseppe Arena, Foto di MDM Marianna De Martino Management

Pubblicità