Non solo mare. Per il suo rilancio nel settore turistico Mondragone punta su un’offerta quanto più ampia possibile che prevede anche storia, archeologia e un ricco cartellone di eventi. Si parte, com’è ovvio, dal litorale: “La nostra costa è bellissima – afferma il sindaco Francesco Lavagna – sia per il colore della sabbia ma anche, ultimamente, per la qualità dell’acqua. Ci sono stati interventi importanti che hanno riguardato i regi lagni, soprattutto per la realizzazione della condotta per quanto riguarda il nostro depuratore. Oggi, il nostro mare è balneabile”.
Ma Mondragone punta a essere molto di più, con i suoi palazzi storici e con un sito archeologico ancora tutto da scoprire: “La mia amministrazione – spiega il primo cittadino – ha ristrutturato Palazzo Ducale, un edificio settecentesco realizzato su modello vanvitelliano. Vogliamo restituirlo totalmente alla comunità. Poi c’è Palazzo Tarcagnota e, a breve, sarà visitabile anche Palazzo Manna”.
Tra gli eventi più attesi dell’estate mondragonese c’è la visita di Vittorio Sgarbi, prevista per il 4 agosto. “Con lui parleremo dell’Appia Antica – prosegue il sindaco – noi abbiamo il tratto più lungo d’Italia e abbiamo avanzato richiesta per farla inserire nel patrimonio Unesco. La nostra volontà è quella di proseguire gli scavi. Mondragone era molto importante in epoca romana. Non solo per il vino Falerno, ma anche come località termale. Leggenda vuole che le donne romane che non potevano avere figli venissero a curarsi con le nostre acque termali”.
Quello con Vittorio Sgarbi è solo uno degli appuntamenti del cartellone estivo: “Dopo il Falerno Jazz Festival e l’incontro con Sgarbi, – racconta Lavagna – il 10 agosto ci sarà Calici di stelle, un brand nazionale che noi abbiamo arricchito con la presenza di Enzo Avitabile e con i ciceroni che guideranno i visitatori nei nostri luoghi di interesse. Il 14 agosto ci sarà una serata organizzata per i più giovani con i dj set di Gigio Rosa e Gigi Soriani”.
Sono i primi passi del rilancio turistico di Mondragone che punta forte sul Museo Civico locale: “E’ diviso in quattro epoche storiche e credo che la sezione medioevale sia tra le più ricche d’Italia – assicura il sindaco – Ma il pezzo forte è la statua della Venere Sinuessana, oggi custodita nel Mann di Napoli ma che noi abbiamo ospitato lo scorso anno. L’obiettivo è di riportarla qui in pianta stabile perché rappresenta la nostra identità territoriale e un passo fondamentale per la promozione di questa terra”.
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