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La domanda che facemmo: “ma dove li hanno presi i soldi per aprire i locali in piena pandemia e soprattutto di chi fossero quelle lamborghini parcheggiate in bella mostra nel parcheggio di largo Paone”.
Due locali, nella centralissima Piazza Testa, la pasticceria Santoro e il ristorante “Pesce Matto”, colpiti da interdittiva antimafia, firmata dal prefetto di Latina.
Neanche un mese fa lo scioglimento dei due comuni di Anzio e Nettuno, per infiltrazioni legate alla ndragheta, ed oggi tocca a Formia.
Da un piccolissimo paese della Calabria, neanche 5000 abitanti, in provincia di Reggio Calabria, proviene la famiglia di ndrina, la famiglia Talia di Bova Marina, alla quale sono legati i Santoro.
Tutto si deve ad una dettagliata indagine dei Carabinieri di Formia guidati dal maggiore Pascale, che hanno ricostruito la presenza della ndragheta, i suoi affari e i soldi riciclati e reinvestiti nelle attivitá formiane.
Ovviamente stamattina le attività erano aperte, ma ora ognuno di noi sa e NON DEVE far finta di non sapere e forse dovrebbe iniziare a scegliere dove spendere i propri soldi.
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Operatore dell’informazione. Attivista culturale impegnato a scoprire, analizzare, descrivere e diffondere avvenimenti di vita locale quotidiana