SEL Minturno: IN DIREZIONE OSTINATA E CONTRARIA

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Come in tutto il partito anche nel Circolo di Minturno si è discussa la spinosa vicenda (dolorosa per risvolti personali) della fuoriuscita dal gruppo parlamentare di alcuni deputati con il pretesto del voto favorevole o meno al cosiddetto decreto degli 80 euro.

Senza rancore e senza acrimonia riteniamo che si tratti di un grave errore politico e la circostanza, appunto, pretestuosa.

Non si può sostenere un governo che con una mano e con coperture incerte elargisce, non a tutti e non a chi maggiormente ne avrebbe bisogno, 80 euro e con l’altra continua a smantellare la più grande conquista del ‘900 : lo stato sociale.

Non si può sostenere un governo che sul lavoro emana il vergognoso decreto Poletti e che in un momento di gravissima crisi occupazionale e di assedio ai residui diritti dei lavoratori non trova nulla di meglio da fare che attaccare il Sindacato.

Noi non abbiamo nessuna tentazione di chiuderci in recinti testimoniali ed autoreferenziali, ma non riteniamo che la “modernità” sia incarnata da quello che ormai non è neanche più il PD ma il Partito di Renzi, nel quale leggiamo una inequivocabile deriva moderata e le nomine alle cariche dove si esercita il potere vero ( ENI, Finmeccanica, ecc. ) ci confermano questa convinzione.

Perché sarebbe moderno introdurre nella legge elettorale soglie di sbarramento altissime insieme a premi di maggioranza che una volta avremmo definito da “legge truffa”?

Perché sarebbe “moderno” rendere il Senato una sorta di dopolavoro per consiglieri regionali e sindaci?

Perché l’interlocutore fondamentale dovrebbe essere Berlusconi e lo sgabello Alfano?

Per questo ed altro riteniamo che le ragioni fondative di Sinistra Ecologia e Libertà siano più attuali che mai perché è indispensabile tenere aperta la partita della sinistra nel nostro Paese ed il risultato inatteso e per molti versi ostacolato della Lista Tsipras alle ultime Europee ci incoraggia a proseguire in questa direzione.

C’è bisogno di sinistra e non di salire sul carro del momentaneo vincitore e quindi, noi che non lo abbiamo mai fatto, non ci uniremo neanche questa volta al coro plaudente del giovane sovrano ma, come al solito, ci collocheremo in “direzione ostinata e contraria”.

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