S’è svolta, a San Felice a Cancello, nella mattinata del 4 novembre presso Piazza Giovanni XXIII la manifestazione che ha previsto il ricordo delle vittime a noi care cadute in onore della patria nei conflitti mondiali. Un numeroso afflusso di gente vi ha partecipato e durante la deposizione della corona d’alloro, il sindaco Pasquale De Lucia ha preso la parola rivolgendosi a tutti i cittadini presenti: “Ringrazio tutti voi per la corposa partecipazione, a questa manifestazione. Ebbene era il 1919, quando all’indomani della vittoria dell’Italia al primo conflitto Mondiale, era istituita la Festa delle Forze Armate e la Festa dell’Unità Nazionale, data simbolica che segna l’Unità d’Italia e l’inizio della Repubblica Democratica Italiana. Amici quest’anno ho voluto con forza organizzare questa manifestazione qui a San Felice a Cancello, nonostante avessimo ricevuto l’invito a Caserta, ma credo che questo momento di riflessione, insieme a tanti di voi era assolutamente importante e indispensabile per questa comunità. Condivido a pieno ciò che diceva il nostro caro parroco, Don Antonio Cozzolino che ringrazio, poiché l’amministrazione deve servirsi della politica solo e sempre per spirito di servizio. Ringraziamenti vanno inoltre alle presenti forze armate, ai due comandanti delle stazioni dei Carabinieri, al distretto di Polizia Municipale, rappresentata egregiamente dal nostro Comandante Tenente Francesco Scarano, agli encomiabili Nonni Vigili, alla Protezione Civile, la Misericordia, una rappresentanza della polizia di stato, alle Guardie Giurate dell’esercito italiano, alle interforze. Io credo, continua il primo cittadino, che sia assolutamente importante, ricordare l’anniversario della festa dell’Unità Nazionale e di conseguenza la vittoria Italiana al primo conflitto Mondiale, ma ancor più importante è ricordare quelli che hanno combattuto con grande spirito d’abnegazione, al punto di lasciare il proprio sangue e la vita, per la patria e per i valori della democrazia, della pace e della libertà. Fondamentale è oggi la presenza delle scuole e dei giovani, noi vogliamo lasciare ai nostri figli, ai bambini di questa terra, questo momento di riflessione storica, vogliamo lasciare, il testimone a una nuova generazione all’insegna dei valori della pace, della solidarietà poiché i conflitti mondiali, le guerre devono restare nella storia, perché la storia si rispetta, ma da essa si prende esempio per migliorare e non ripetere gli stessi sbagli del passato. Noi dobbiamo trasmettere a loro i veri sentimenti di pace, di solidarietà, di democrazia e di libertà, perché una classe dirigente che vuole raggiungere l’interesse comune, il bene comune, non può che sperare, ed avere certezza di trasmettere ai nostri figli, questi valori, creando questo nuovo modus culturale, soprattutto per chi come noi ha una cultura che s’ispira alla dottrina sociale e ai valori della chiesa stessa ma della pace della democrazia e della libertà. 700.000 persone persero la vita perché oggi noi potessimo vivere in democrazia, liberi di pensare, di dire ciò che si vuole anche se molto spesso lo si fa con estrema superficialità, offendendo le intelligenze e la cultura di chi vuole il bene comune, ma noi andiamo avanti con la consapevolezza della storia e di questo momento di riflessione, ma soprattutto siamo qui a commemorare i caduti di tutte le guerre, non solo del I conflitto mondiale, i caduti figli di questa terra, e siamo qui a depositare la corona d’alloro perché a loro va il pensiero, a loro va l’auspicio che possano pregare per noi, per i nostri figli, e che le guerre siano solo un ricordo e che nel futuro ci sia pace democrazia e libertà”.
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