Regione Lazio: Minori e prelevamenti forzosi. La garante per l’infanzia e l’adolescenza Monica Sansoni, sostiene l’iniziativa di Marina Terragni

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“Serve tutelare i minori nel rispetto della loro dignità e dei loro diritti, evitando interventi traumatici. L’ascolto del bambino è un principio irrinunciabile.”

La Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza della Regione Lazio, Monica Sansoni, esprime il proprio pieno sostegno all’iniziativa intrapresa dall’Autorità Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza Marina Terragni, che ha richiesto un incontro urgente ai Ministri Eugenia Roccella, Carlo Nordio e Matteo Piantedosi per un chiarimento definitivo sull’uso della forza pubblica nei prelevamenti di minori destinati al collocamento in case-famiglia e strutture extrafamiliari.

La richiesta di confronto istituzionale nasce alla luce delle numerose sentenze che ribadiscono come il ricorso a provvedimenti forzosi possa avvenire esclusivamente a tutela dell’incolumità del minore e in presenza di rischi certi e imminenti per la sua vita, e che sottolineano l’assoluta centralità dell’ascolto del minore stesso, come sancito dall’articolo 12 della Convenzione ONU sui Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza e dalla recente riforma Cartabia.

A rendere ancora più urgente la questione sono alcuni casi di cronaca recenti, tra cui quello della piccola B., bambina di cinque anni di Monteverde, Roma, affetta da una rara sindrome genetica multisistemica — la malattia di Fabry — e da anemia mediterranea, per la quale il Tribunale ha disposto il collocamento in casa-famiglia anche mediante intervento della forza pubblica, di fronte al quale la minore sta opponendo una disperata resistenza.

Monica Sansoni dichiara: “Accolgo con favore e piena condivisione la richiesta dell’Autorità Garante Marina Terragni. È indispensabile riportare al centro delle decisioni istituzionali la tutela effettiva dei diritti dei minori, privilegiando in ogni situazione il loro ascolto e il rispetto della loro dignità personale, evitando interventi traumatici e forzosi che rischiano di compromettere gravemente il loro benessere psicofisico. È nostro dovere, come garanti, vigilare affinché le norme nazionali e internazionali vengano applicate con rigore e sensibilità, soprattutto in situazioni delicate e complesse come quelle che coinvolgono bambini vulnerabili.”

La Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza della Regione Lazio auspica che il confronto istituzionale richiesto possa svolgersi in tempi rapidi e che venga avviato un percorso di riflessione e aggiornamento delle prassi operative per garantire sempre il superiore interesse del minore.


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